Chiesa del Carmine
Chiesa del Carmine
Alto esempio dell’architettura gotica a Brescia, fu costruita nel 1429-1475 accanto al convento dei Carmelitani qui sorto nel XIV secolo.
La struttura lombardo-gotica della chiesa è stata in parte snaturata nel XVI secolo a causa di modifiche che portarono alla muratura delle finestre oblunghe, le originarie arcate a sesto acuto furono pertanto cambiate in aperture a tutto sesto.
All'interno sono conservate numerose e pregevoli opere d’arte: tra queste nella terza cappella a destra l’affresco Crocefisso di Vincenzo Foppa eseguito fra il 1475 e il 1477, la pala dell’altare maggiore Annunciazione di Pietro de Witte, donata nel 1536 dal duca Renato di Baviera, contenuta in una preziosa lignea dorata ed intagliata che incornicia anche la tela di Grazio Cossali (1563-1626) Vergine con il Bambino che distribuisce gli scapolari; settantacinque stalli lignei disposti lungo la parete dell’abside (sec. XV-XVI); il Compianto sul Cristo morto gruppo di dieci statue a grandezza naturale di terracotta policroma, straordinarie nella loro plastica drammaticità, del secondo o terzo decennio del XVI secolo, posizionate nella cappella De Rosis.
In capo alla navata sinistra. Nella cappella in fondo alla navata destra, adibita a sacrestia, sono visibili numerosi lacerti di affreschi di scuola lombarda del 1423-1450.
Uscendo da una porta in fondo alla navata, si accede ad un cortile dal quale è visibile l’esterno dell’abside poligonale della chiesa (1471-1478) che, sulla destra, immette in una cappella con interessanti affreschi del 1510 circa di Floriano Ferramola e Vincenzo Civerchio.
La struttura lombardo-gotica della chiesa è stata in parte snaturata nel XVI secolo a causa di modifiche che portarono alla muratura delle finestre oblunghe, le originarie arcate a sesto acuto furono pertanto cambiate in aperture a tutto sesto.
All'interno sono conservate numerose e pregevoli opere d’arte: tra queste nella terza cappella a destra l’affresco Crocefisso di Vincenzo Foppa eseguito fra il 1475 e il 1477, la pala dell’altare maggiore Annunciazione di Pietro de Witte, donata nel 1536 dal duca Renato di Baviera, contenuta in una preziosa lignea dorata ed intagliata che incornicia anche la tela di Grazio Cossali (1563-1626) Vergine con il Bambino che distribuisce gli scapolari; settantacinque stalli lignei disposti lungo la parete dell’abside (sec. XV-XVI); il Compianto sul Cristo morto gruppo di dieci statue a grandezza naturale di terracotta policroma, straordinarie nella loro plastica drammaticità, del secondo o terzo decennio del XVI secolo, posizionate nella cappella De Rosis.
In capo alla navata sinistra. Nella cappella in fondo alla navata destra, adibita a sacrestia, sono visibili numerosi lacerti di affreschi di scuola lombarda del 1423-1450.
Uscendo da una porta in fondo alla navata, si accede ad un cortile dal quale è visibile l’esterno dell’abside poligonale della chiesa (1471-1478) che, sulla destra, immette in una cappella con interessanti affreschi del 1510 circa di Floriano Ferramola e Vincenzo Civerchio.
A fianco della chiesa, con accesso da vicolo dell'Anguilla n°8, ci sono i tre chiostri dell’ex convento dei Carmelitani, due posti lungo il fianco orientale della chiesa e un terzo, più piccolo, a ovest. È questo il chiostro piccolo, quattrocentesco, con arcate a tutto sesto nei due ordini. Segue il chiostro maggiore (1478) con al centro una fontana del secolo XVI, epoca alla quale risalgono le trasformazioni dei lati settentrionale e occidentale; sul lato sud s'apre il chiostro meridionale, del 1521, ristrutturato nel Settecento.
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