Sulle tracce della grande guerra


La guerra Bianca
Così viene definita la guerra combattuta spesso oltre i 3000 metri dalle truppe italiane e dalle truppe austro-ungariche, una guerra dai molti aspetti inediti, combattuta contro avversari naturali quali gelo, neve, asperità del territorio, valanghe, avversari temibili come e più delle truppe avversarie; una guerra spesso improvvisata in condizioni disagiate con attrezzamenti inadeguati che costò la vita ad innumerevoli uomini.
All'inizio della Grande Guerra il confine fra Italia e Impero Absburgico corrispondeva più o meno all'odierno confine fra Lombardia e Trentino Alto Adige.

Museo di Temù
La sede del museo si trova nella piazza del centro di Temù. L'edificio è suddiviso in due piani: al primo piano sono presenti una ricostruzione di una baracca con i materiali originali del conflitto e un cannone. Si possono inoltre osservare i tipi di proiettile da cannone utilizzati nella guerra e alcune fotografie. Al piano superiore si trovano le bacheche con armi, munizioni, divise dei due eserciti e una ricostruzione di una teleferica anch'essa costruita con pezzi originali del conflitto


Suoni e voci della guerra al Tonale

Attorno al passo dell’Adamello, si trova la nuova Galleria Paradiso che ospita il sofisticato allestimento multimediale "Suoni e voci della Guerra Bianca”. Si tratta di una lunga galleria a 2600 metri d’altezza posta proprio a cavallo dell’omonimo Passo Paradiso, sulla linea di quel confine aspramente conteso dai due eserciti nei lunghi anni di guerra. La Galleria è un tunnel scavato dal genio militare in tempo di guerra nel granito, e serviva da precario ricovero agli alpini assediati dal nemico e dal generale ghiaccio, dalle tormente e dalle valanghe e dai micidiali tiri dell'artiglieria. Ora ospita un allestimento multimediale con l'esposizione di una selezione di reperti bellici e con notizie sintetiche sugli avvenimenti militari e sulle condizioni estreme di vita dei soldati sul fronte bianco.
La Galleria Paradiso è facilmente raggiungibile con una telecabina, e l’itinerario è indicato sia per i turisti appassionati di storia,che per le famiglie con bambini e anche per escursionisti non particolarmente allenati ma desiderosi di conoscere ed approfondire da vicino una drammatica pagina di storia patria di 100 anni fa.




L'Ippopotamo



All’inizio del primo conflitto mondiale nessuno pensava che la guerra potesse spingersi fino a quote elevate,ma dopo alcuni mesi di ostilità il fronte per ragioni tattiche si spostò attraversando le alpi verso l’ Adamello il Passo del Tonale, il gruppo dell’ Ortles Cevedale.
Apparve subito evidente la necessità di posizionare pezzi di artiglieria sulle cime più elevate.
Il mattino del 9 Febbraio del 1916 arrivò a Temù dalla stazione ferroviaria di Edolo un vecchio cannone in ghisa reduce dalla campagna di Libia che venne subito denominato L’ ippopotamo.
La destinazione del cannone fu stabilita al Passo del Venerocolo a 3236 metri di quota con tappa di arrivo intermedia al Rifugio Garibaldi in val d’ Avio.

L’ impresa del traino fu durissima anche perché il trasporto avveniva solo di notte per evitare la ricognizione aerea nemica. 

Nonostante tutte le difficoltà il 17 di Aprile 1916 l’ ippopotamo raggiunse il Rifugio Garibaldi a 2535 metri di quota.
Il 27 Aprile finalmente il traino del cannone raggiunse la meta stabilita il Passo del Venerocolo a 3236 metri di quota.
Dalla sua postazione di Cresta della Croce l’ ippopotamo con la sua possente voce accompagnerà fino alla fine del conflitto tutte le azioni e gli attacchi degli alpini al limite della propria gittata di 9 chilometri.



Il cannone dell’ Adamello fu il pezzo di medio calibro posizionato più in alto su tutti i fronti europei. 


Restaurato più volte da volontari alpini il cannone domina tuttora dalla sua vecchia postazione di Cresta Croce il massiccio dell’ Adamello. Nonostante il passare degli anni e la ruggine che lo ricopre interamente il cannone dell’ Adamello continua ad essere meta nella stagione estiva di comitive di alpinisti ed escursionisti.


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