Belprato: fra i dipinti odierni e l'ombra di un grande della pittura bresciana "Edoardo Togni"



L'Anima della Pertica' è un'associazione di promozione sociale nata nel 2012.
In questo contesto si inserisce il progetto 'Belprato paese dipinto' che ha preso avvio nell'agosto 2013 con i primi riquadri dipinti (circa 2 mq) dal responsabile del progetto Marino Gabusi sulle facciate di case. Nell'agosto 2014 gli artisti disponibili hanno realizzato il primo segmento di percorso che è stato completato negli anni all'interno del paese
Ogni anno artisti italiani ma anche svizzeri, si danno una decina di giorni di tempo per realizzare opere e murales.
Quei dipinti sono diventati d’autore, inseriti in una sorta di museo a cielo aperto che di anno in anno va allargando la propria singolare collezione e i propri confini con una serie di interventi decorativi sempre attuati ad agosto. 

Il tutto sulle orme del grande artista bresciano Edoardo Togni, che a Belprato ha lasciato un segno tangibile del suo passaggio.





Fra i Grandi pittori bresciani del 900 Edoardo Togni
Nato nella popolosa via S. Faustino in città, ancora fanciullo si trasferisce con la madre a Milano; forse la nuova sistemazione della genitrice presso i nobili Dalla Porta accende in Edoardo la passione per la pittura, affinata frequentando lo studio di Gaetano Previati, garzone prima, quindi allievo.

Con il trascorrere degli anni può iscriversi all'Accademia Carrara di Bergamo, dopo 8 anni, Belprato lo accoglie e da Belprato quotidianamente punterà per cercare motivi a cui ispirarsi.

Nel 1916 si ritrovano alcuni suoi dipinti in esposizione bresciana; dal 1919, soprattutto in seno all'Arte in famiglia, intraprende attività espositiva che lo vede affermarsi nel Premio Magnocavallo (1920 e 1925), nel Premio della Società Elettrica Bresciana (1925) e al Bettoni Cazzago (1927).

Sono gli anni fecondi. Pur abitando ancora in città: via Zanardelli, corso Garibaldi, egli ha nel cuore la Valle Sabbia, Idro, la Corna Blanca, e Pertica Alta «adorata»,

Divisionista, può considerarsi uno del maggiori esponenti di quella scapigliatura di cui fecero parte Franciosi e Fiessi, Verni e Firmo, Bosio e pochi altri.


In tutta la sua opera quasi esclusivamente paesaggistica ricorre sempre la valsabbia il lago d'idro, Stradina verso la luce Corna Blanca, Pertica Alta, oppure Piazza di Vestone, Il Savallese, Torrente ad Agnosine, Monte Zovo, il suo Capanno infuocato di luce, all'Acqua Bianca, Barbaine, Valle Sabbia e le giovanili Pecore al pascolo, Prato con staccionata, Bosco  a cui seguono Piante in fiore, Lago Eridio, Paesaggio d'alta montagna.

Visse in miseria sempre affrontata con grande dignità trascorrendo l'ultimo periodo nella sua Valsabbia, ci restano le sue opere che raccontano con maestria i paesaggi di queste incantevoli montagne.








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