L'emblema di Brescia: "La loggia"


Dico la verità ci sono passato davanti poco tempo fa e mi sono meravigliato alla vista di questo splendore, un palazzo che ricordavo scuro e trasandato, per una volta devo ammettere che l'amministrazione comunale l'ha fatto tirare a nuovo forse più bello che mai; anche se poi vedendo la facciata a sud, mi sono accorto che il lavoro è stato fatto a metà, qui ho rivisto quanto ricordavo.





Edificio rinascimentale rivestito di marmo di Botticino, eretto a partire dal 1492. Vi lavorarono noti architetti (dal vicentino Tomaso Formentone a Palladio e Sansovino).



Nel gennaio 1575 un incendio distrusse la copertura della sala e la cupola di piombo. Una soluzione provvisoria rimase tale fino al 1769, quando il Vanvitelli realizzò un attico, demolito nel 1914 per ricostruire l’originaria cupola in piombo.

Del Lamberti (sec. XVI) è l’ingresso, affiancato da due fontanine in nicchie di Nicolò da Grado. Sul portale dell’edificio aggiunto a nord (1503-08), contenente l’originaria scala per il salone, è posta una lapide del 1177 che ricorda una condanna per tradimento e spergiuro.





All’interno della Loggia, la scala di gusto rinascimentale, progettata nel 1876 dall’architetto Antonio Tagliaferri, fu decorata all’inizio del ‘900 da Arturo Castelli, Cesare Bertolotti, Gaetano Cresseri.






Al piano superiore è il salone Vanvitelliano. Nelle sale e negli uffici sono conservati numerosi dipinti del sec. XVI (Paolo Veronese, Antonio e Giulio Campi, Pier Maria Bagnadore, Pietro Marone, Agostino Galeazzi), del sec. XVII-XVIII (Ferdinando del Cairo, Pietro Mulier, Francesco Battaglioli), del sec. XIX (Antonio Pietro Morelli, Angelo Inganni, Pietro Bouvier).





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